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domenica 1 maggio 2011

Nuova mastoplastica additiva con tempi rapidi di recupero

La fata madrina di Cenerentola ha potuto trasformarla con un colpo di bacchetta magica, ma i chirurghi estetici di oggi stanno tirando fuori tutti i trucchi per avvicinarsi il più possibile a quel sogno, riducendo i tempi di recupero da un minimo al niente.

L'ultimo tentativo? Un metodo di recupero rapido dall'intervento di mastoplastica additiva che alcuni chirurghi stanno promuovendo aggressivamente, il quale garantirebbe al paziente di tornare al lavoro o in piena salute in appena 24 ore - tempi ben più brevi rispetto ai tradizionali 7-10 giorni di recupero, necessari dopo un normale intervento di chirurgia plastica al seno.
Mentre la chirurgia estetica è diventata gradualmente più sostenibile e accessibile alla classe medio borghese, una sfida continua ad imporsi: non molti hanno la possibilità di prendersi il tempo libero dal lavoro necessario per riprendersi completamente da un intervento di mastoplastica additiva. I chirurghi plastici stanno offrendo sempre più opzioni tenendo a mente questa considerazione.

Ma la rapidità dei tempi funziona davvero? E ancora più importante, è sicura?

A Beverly Hills il chirurgo plastico Ashkan Ghavami è uno dei chirurghi plastici che offre il metodo di recupero rapido.
Con un comunicato stampa il Dott. Ghavami promuove con forza il suo metodo "tette nuove in un lampo"."La ripresa è così indolore che i pazienti sono persino incoraggiati a fare la doccia nei giorni stessi dell'intervento, ad alzare le braccia, asciugare i capelli, e persino andare fuori a cena o a vedere un film per festeggiare! Molte ritornano al lavoro il giorno successivo, o escono a fare shopping!", afferma il chirurgo plastico Ghavami.

"Avendo avuto un intervento di mastoplastica additiva, la prospettiva di alzare le braccia sopra la mia testa, di fare la doccia e tornare al lavoro entro le 24 ore successive all'intervento mi fa veramente rabbrividire al solo pensiero", afferma Kimberly, giornalista che si è sottoposta a mastoplastica additiva poco prima di conoscere ed intervistare il Dott. Ghavami.
"Nei giorni successivi all'intervento di chirurgia estetica per l'aumento del seno, i miei gomiti volevano restare ben piantati sui fianchi. Alzare le mani per asciugare i capelli mi sarebbe sembrato un compito titanico, per non parlare di come impugnare un phon pesante per acconciarli. L'unico lavoro che volevo fare era quello di sollevare il telecomando, non oltre..."
"Avevo intervistato il chirurgo plastico Ghavami il quale non sembrava contrariato dall'idea di cavalcare l'ondata di polemiche che avrebbe suscitato il suo nuovo metodo".

Ghavami sostiene che il suo metodo si basa sugli insegnamenti del chirurgo plastico Dr. John Tebbetts, che ha tracciato il comune percorso dei vasi sanguigni nel petto ed ha intuito un modo meno traumatico per creare un taschino per l'impianto. Tebbetts sostiene che questo metodo controlla il sanguinamento, in primo luogo non permettendo che questo si verifichi.

"Il punto chiave è che si verifica un trauma veramente molto piccolo ed un sanguinamento minimo, per cui segue un dolore più basso ed un più rapido recupero", dice Ghavami a StyleList.

Il metodo diminuisce anche il tempo necessario per eseguire l'intervento di aumento del seno, dalla media di una o due ore, ad una mezzora, sostiene il chirurgo plastico Ghavami.

Eppure l'ex presidente della ASPS (Società Americana di Chirurgia Plastica), il Dott. Michael F. McGuire, dice che un presunto intervento chirurgico rapido può essere una bandiera rossa di avvertimento.
"Fare un intervento di chirurgia estetica per l'aumento del seno in 30 minuti non è necessariamente una buona cosa. La mia principale preoccupazione è che si possa esporre il paziente a rischi di complicanze maggiori. Inoltre, non è possibile aggirare il fatto che si tratta di un intervento chirurgico, effettuato sotto anestesia, e il corpo umano ha bisogno di un tempo sufficiente per guarire. I rischi sorgono quando si tenta di affrettare le cose, solo per il gusto di dire che lo si fa entro un certo tempo", afferma il dott. McGuire.

Anche se i tempi di esecuzione sembrano essere ciò che viene ostentatamente commercializzato nel metodo, Ghavami sostiene che non è la sua priorità.
"Il Dott. McGuire è nel giusto, ma l'obiettivo qui non è semplicemente quello di essere rapidi. Dato che la dissezione chirurgica è precisa e non vi sono manovre particolarmente invasive, vi è un minor trauma e di conseguenza si ricorre ad un minor tempo di anestesia e di chirurgia", dice Ghavami.

Intervistando più esperti di chirurgia plastica sul tempo necessario per effettuare un qualificato intervento di mastoplastica additiva, ho incontrato due scuole di pensiero contrastanti. Da un lato c'è chi sostiene che è necessario più tempo per fare le cose correttamente, e valutare opportunamente il sito chirurgico affinché si riesca ad ottenere un risultato artisticamente interessante che sia unico per il paziente.
Gli altri chirurghi sostengono che, se si sa cosa fare, si può compiere l'intervento in molto meno tempo.

Un altro punto di discordia è tutta la questione della doccia. Mentre i metodi di recupero possono variare, la maggior parte dei pazienti di mastoplastica additiva non possono fare la doccia a pochi giorni dall'intervento chirurgico. "E' un fatto di guarigione umana che un'incisione cutanea sul corpo richieda circa 48 ore per chiudersi", dice il Dott. Wayne, chirurgo plastico del New Jersey. "Farsi la doccia prima di questo periodo potrebbe causare un'infezione."

Dopotutto, è la presenza di acqua e di un ambiente umido che invita le infezioni a radicarsi. "Dopo l'intervento di mastoplastica additiva ho lasciato per settimane sulle mie incisioni delle bende sottili, chiamate steri-strip, per proteggermi da infezioni e permettere alle ferite di rimarginarsi lentamente, lasciando oggi dei segni praticamente invisibili. E dopo aver visto le foto delle cicatrici in rilievo e rosate che non erano state curate opportunamente, posso apprezzare il tempo necessario al corpo per guarire del tutto", racconta Kimberly.
"Eppure Ghavami afferma di tenere tutto questo in considerazione quando dice ai suoi pazienti che possono fare tranquillamente la doccia quasi immediatamente dopo l'intervento."

"Una colla che è impermeabile viene utilizzata nell'incisione, ed è coperta da medicazioni chirurgiche, che non permettono all'acqua di entrare nella ferita. Non tutti fanno la doccia lo stesso giorno, ma possono se vogliono, e questo aiuta nel recupero. Fino ad oggi non ho avuto una singola infezione usando questa tecnica. Se una mastopessi (lifting del seno) viene fatta in concomitanza con l'intervento di mastoplastica additiva, allora le indicazioni per il recupero e la doccia sono molto diverse", spiega Ghavami, "perché nell'intervento sono coinvolti punti multipli di incisione."

Il rischio più comune di un aumento del seno è la possibilità di ematomi o sanguinamento. Il sanguinamento può variare di grado, da un piccola presenza che può essere drenata senza troppi problemi, a situazioni in rapida escalation che potrebbero richiedere un secondo intervento chirurgico, e anche la rimozione degli impianti.
Fortunatamente, se si sceglie un chirurgo plastico qualificato e specializzato, e si eseguono con scrupolo le istruzioni per una buona guarigione, si può notevolmente ridurre il rischio di sanguinamento. Ma qui sta la critica più seria del metodo del rapido recupero.
"La grande maggioranza dei pazienti che si sono sottoposti a mastoplastica addditiva generano sanguinamento nelle prime 24 ore", spiega il dott. Ganchi. "Non avrebbe senso evitare la stimolazione del muscolo, e quindi dei vasi sanguigni, fino a quando non si sono chiusi? Questo richiede soltanto un po' di relax per un paio di giorni. Non credo che chiedere questo per prevenire le emorragie sia troppo ", dice Ganchi.

Il metodo di rapido recupero sembra opporsi alla metodologia tradizionale, incoraggiando i pazienti ad alzare le braccia, fare la doccia e muoversi a un ritmo regolare, subito dopo l'intervento. Ghavami afferma che l'ematoma non è una questione rilevante, tanto meno quanto più correttamente viene eseguito il metodo di controllo del sanguinamento.

Gli esperti dicono che il metodo di recupero entro le 24 ore presuppone un impianto di moderate dimensioni.

Anche se non espressamente promosso, molti dei chirurghi plastici più abili di oggi combinano elementi del metodo rapido con elementi dei metodi più tradizionali di guarigione, indicando al paziente di utilizzare un tipo di approccio che concilia un recupero relativamente rapido con un basso rischio.

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